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sabato 26 aprile 2025

poesia e poesia

               

 il prato umido di rugiada 

accoglie il mio passo 

                                   nudo...

mentre scoppia una viola: (bomba-paura)

                                            e lo scarlatto 

vomita sangue...

                                trentasette pecore nere

sotto al ponte medievale...

                                 nostalgie cosmiche

nei miei               sonni.

 

 

 

 

             

 L'unica nube

Che si sazia di sole 

Dopo il tuono.

                     

L'impronta di uno sguardo azzurro
resiste alla pioggia d'autunno...
l'impronta di un azzurro elettrico
incendia la notte...
ma un'altalena vuota
dondola nella nebbia...
dondola...
dondola... 


L’anima foglia

Muore d’autunno?

Volo di corvi

 


Quando il futuro sarà qui

coltiverò sulla mia pelle

piccole ali pastello.


 

 


     


   In una soffitta un homo sapiens

sorseggia l'ultimo whisky...

prima di evaporare...

rosso scarlatto:

in strada 13 cardinali

passano zoppicando...

un mulo si blocca in mezzo alla via...

e mentre all'orizzonte appare una cometa

una vetrina accende i suoi neon blu elettrico




C'era un'anziana

che andava di notte

a rubare verdure nei campi...

e mio padre una mattina

la trovò morta

in un campo di cavoli...

chissà cosa pensano le formiche...

c'era una stalla

nei ruderi della "Casa dei preti"

e lì mio padre allevava conigli...

chissà cosa pensano le formiche...

e mio padre tornava a casa

con bruciature da zinco fuso...

chissà cosa pensano le formiche...

e mio padre che aveva la Sterzi

quando "aveva la vecchia"...

chissà cosa pensano le formiche...

 

Quasi saggio

lento il fumo sale:

ancora muto.

 


Viola le labbra

del cuore…

non per il vento di mare





Ritano
papà accarezza i conigli
papà ammazza il coniglio
rosso sangue sul terrazzo
Ritano
il primo sesso rubato
e quel ponte così sottile
 
 
 

Ritano

la casa dei preti

e quel ponte così vecchio

Ritano

e la passerella di legno

col torrente in piena

Ritano

e il ponte medievale

che è ancora là

Ritano...

 

Specchio al neon

Derubi immagini?

Sorrisi rosa



La senti l’erba?

Una favola lenta…

Ti sta narrando.


 






Mio padre che cadde

laggiù in quel fosso maledetto

ma non morì.

io oggi nutro la mia auto

con fegato di maiali affumicati.

io oggi volo col mio cammello

oltre 17 crune-

E mio padre cadde in quel fosso

ma non annegò.

io oggi volteggio fra pagliacci verde acqua

e dormo fra vermi essicati

al sole del Sahara.

Mio padre cadde in quel fosso

ma tornò a casa.

io oggi dedico a Lui

la mia poesia assurda

sperando di averlo amato davvero.


                            

gufo mi trucco

e stuzzico l’anima

animalesca



Stelle nuove

E respiro il sonno…

Profondo mare.



Il sonno scende

Imitando la morte:

sogni e Sogni.


                            

Col palmo sinistro dipinto di bianco

soppeso tutta l’aria d’autunno

che profuma di spezie…

Ernesto lo sa!

Mentre il palmo destro nudo d’anime

lacrima per Marina

che coltiva silenzi

tra ossa di sangue…


brilla una supernova.

 


Ero bambino e svuotavo la latrina con mio padre

ero bambino...lei era bambina 

    e repiravamo piano nel fienile...

    poi facevamo il nido in alto 

     sull'albero di cachi.

     Ero bambino e dipingevo quadri azzurri

    in una stanza buia...

    eravamo bambini e dopo il tramonto 

    cacciavamo pipistrelli sotto la cascata.

   Sono rimasto bambino...

   scrivo e rubo anime.

 

      


Giovani sistemi planetari.

La giovane bionda Luna:

Aspettate! Mi trucco…” Ma non c’è trucco, né

inganno… solo nascite di nuovi giovani mondi

(non IMMONDI) La giovane bionda è perplessa:

Un po’ di rimmel,un filino di rosso,rosso ,rossetto! Per Giove!”. La giovane Luna non sa di nuovi mondi senza

un filo di perledi cipria per il plenilunio. A ritroso nel vento

e nel tempo… nel tempio del Sole Minore,fratello(forse)

di Giovane Luna. “ Possibile che non capisca?! Quella sciagurata?” Disse il Sole,

da solo in una sala

soleggiata.



Mentre la luce lotta col tempo sul mio viso
s'alterna una sottile pioggia
che la collina protegge
sette cieli si scontrano
123 colombe ordinate
fuggono bianche di coscienze estranee
le loro anime traspaiono su trecento orizzonti
altre realtà fingono l'esistenza.

        

Cala lentissima 

Un'atmosfra...

Scivola sui muri di sole...

Accarezza le ombre...

Ma qualcosa impalpabile 

Sfugge...

Dio ce lo nasconde?

 


l'abisso

spazio-tempo

si posa dolcemente

sul prato rosso

colazione sull'erba

il sospiro-respiro

del bisonte

del serpente

e della falena

si perde...

si perde...

spazio-tempo

tempo...

tempo...

colazione in pelliccia

dal cafè

 

dove sei Guillaume

mi manchi...

mi manchi tu...

e la tua Parigi!

Apollinaire dove sei?

ora scrivo per te, lo sai?

lo saprà la tua anima senza tempo.

 

Mi disperdo nel mio disordine verbo-visuale


Svisualizzo ogni vizio e ogni vezzo

Traslucidando candidamente la mia mente

Mento alla mente spaziotemporale

Senza perdermi nel tempo-illusione

La spada-entropia

E la lancia escatologica

Alla fine mi trafiggeranno.

 

 

Una piaga piega il tempo…

Inevitabile dolore...

Che la stella non sospetta...

Al largo altro spazio...

E altro ancora giungerà...

Che non vedremo...

Non è purezza il bianco del mio palmo...

Nessuna carezza...



StRiMpoLano 

                       TEM

                                pli

AldilàdeiTempisroToLotappeti

Ten

      DINI LESI

tensionierantoliRotolinonsrotolati 

Di

Mo

Ndi

AnnnnnnnneGati

Nego ogni altra realtà 

Stampelloognipastellonego

Ogni colore!




Strato su strato i tempi scorrono


Qualche traccia ... lacrime ...

Gesti nel vento

Baci perduti per sempre...

Amori che muoiono più e più volte...

La conoscenza subacquea

Pietra cotta dal sale...

Mentre il sangue scorre bluastro

Nelle vene

Le nubi sporcano un timido spicchio di luna...

E tu inconsapevole sporchi
la mia conoscenza-coscienza..

 

 

Red-rosso scarlatto, sangue rappreso, un fischio ulltravioletto lacera il timpano...giallognolo uno dei cieli 

Rimasti...episodi oltremare e verde acqua nella memoria lontana...

 

   

                                                    

L'oro non è un colore...

È un sentimento 

Che scivola 

E il sole non lo sa...


                              

 


tre lune

rosa...

al neon...

teatro allagato:

lacrime verde vescica...

cinque cieli notturni tutti uguali

 

 

C'è un'astrazione celeste nei denti della tigre


e nel volo del colibrì.

Io ho solo un'ala per volare

e mille piedi per altri pianeti

sorrido al vento del nord

e ho occhi di ghiaccio.

C'è un'astrazione celeste

nelle ali dell'aquila.

io non volo...

io non volo...

io dormo con le falene

io respiro con le onde

io sono solo un'idea.

C'è un'astrazione celeste

nella mia mente

e nel mio cuore

assente.

 

 

 

Divorare tutto il blu oltremare

e il blu di Prussia

e poi vomitare il giallo

della luna piena in agosto

gridare a scquarciagola

"rosso cardinale! rosso sangue!"

divorare tutto il verde muschio

e il verde vescica

e poi vomitare il blu elettrico.

 


C'è uno sguardo 

di nuvola appena formata...

c'è un mistero

più antico dell'homo sapiens...

ci sarà ancora tempo

per altri sguardi 

tra cielo e mare

che le onde laveranno 

lentamente...

lentamente...

lentamente...

 

 

Nel fango un respiro ancora

lo sguardo d'acqua

salamandra optical

le sorgenti di voci

negli orizzonti possibili

un respiro ancora

mani di ghiaccio

urla nei denti

nel fango un respiro

piombo fuso

e oro puro



 

Un’altalena di nebbia

oscillava fra il pianto

e il cielo notturno…

con petali d’orgoglio

il prato rosso snelliva

il vento dai denti di luna sospesa.

se io fossi stato lì

con cuore di sabbia e monconi d’ali:

ora lo confesserei?

 


 

Stazione di provincia:

DO NOT CROSS THE RAILWAY LINES”

VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI “

tettoia grigio – cemento armato

…………………………………

disarmante l’attesa


 

 


TREMENDO il sofffffffffffffffffffffffffffffffffice PENSIERO

affilato rasoio

e spicchi di luna

SANGUINANOTTE

affondo le dita: l’anima è guanto

DELLA MANO

sinistra.

 

 

 


Galleggia laggiù la nave per stupore ingenuo

la nave e la noia galleggiano

la noia

la noia

la noia

la noia

la noia

la noia

la noia

la noia

La

no

ia

che scorre l’occhio stanco sull’orizzonte finito.





i muri di questa bianca stanza

In calce d’anime assopite…

anch’essi ruotano elitticamente…

perché banalizzare il fulcro

nominandolo?



 

I giunchi trafiggono

I sogni umidi di pianto

Del torrente notturno…

Sogni gialli di lune

Accumulate di primavera

In primavera…

E le spine mordono d’invidia

Le vesti leggere

Delle adolescenti

Sognate…

Chi sogna

I sognatori?



Nuoto…

passa veloce sulle onde

una farfalla bianca.

Quale demiurgo

non dà tregua all’onda?

Miraggio all’orizzonte:

una balena viola.

Dalla mia monade vedo Picasso

che passeggia sulla spiaggia

reggendo un ombrellone.

Nuoto…

nuoto...



Col palmo sinistro dipinto di bianco

soppeso tutta l’aria d’autunno

che profuma di spezie…

Ernesto lo sa!

Mentre il palmo destro nudo d’anime

lacrima per Marina

che coltiva silenzi

tra ossa di sangue…


brilla una supernova.




 

 


 

scivola qualcosa

che pare luce

scende dai muri

lentissima…

quasi sacra…

metafisico spazio…

sul tavolo

bottiglie di polvere.