il prato umido di rugiada
accoglie il mio passo
nudo...
mentre scoppia una viola: (bomba-paura)
e lo scarlatto
vomita sangue...
trentasette pecore nere
sotto al ponte medievale...
nostalgie cosmiche
nei miei sonni.
L'unica nube
Che si sazia di sole
Dopo il tuono.
L'impronta
di uno sguardo azzurro
resiste alla pioggia
d'autunno...
l'impronta di un azzurro elettrico
incendia la
notte...
ma un'altalena vuota
dondola nella
nebbia...
dondola...
dondola...
L’anima foglia
Muore d’autunno?
Volo di corvi
Quando il futuro sarà qui
coltiverò sulla mia pelle
piccole ali pastello.
In una soffitta un homo sapiens
sorseggia l'ultimo whisky...
prima di evaporare...
rosso scarlatto:
in strada 13 cardinali
passano zoppicando...
un mulo si blocca in mezzo alla via...
e mentre all'orizzonte appare una cometa
una vetrina accende i suoi neon blu elettrico
C'era un'anziana
che andava di notte
a rubare verdure nei campi...
e mio padre una mattina
la trovò morta
in un campo di cavoli...
chissà cosa pensano le formiche...
c'era una stalla
nei ruderi della "Casa dei preti"
e lì mio padre allevava conigli...
chissà cosa pensano le formiche...
e mio padre tornava a casa
con bruciature da zinco fuso...
chissà cosa pensano le formiche...
e mio padre che aveva la Sterzi
quando "aveva la vecchia"...
chissà cosa pensano le formiche...
Quasi saggio
lento il fumo sale:
ancora muto.
Viola le labbra
del cuore…
non per il vento di mare
rosso sangue sul terrazzo
Ritano
il primo sesso rubato
e quel ponte così sottile
Ritano
la casa dei preti
e quel ponte così vecchio
Ritano
e la passerella di legno
col torrente in piena
Ritano
e il ponte medievale
che è ancora là
Ritano...
Specchio al neon
Derubi immagini?
Sorrisi rosa
La senti l’erba?
Una favola lenta…
Ti sta narrando.
Mio padre che cadde
laggiù in quel fosso maledetto
ma non morì.
io oggi nutro la mia auto
con fegato di maiali affumicati.
io oggi volo col mio cammello
oltre 17 crune-
E mio padre cadde in quel fosso
ma non annegò.
io oggi volteggio fra pagliacci verde acqua
e dormo fra vermi essicati
al sole del Sahara.
Mio padre cadde in quel fosso
ma tornò a casa.
io oggi dedico a Lui
la mia poesia assurda
sperando di averlo amato davvero.
gufo mi trucco
e stuzzico l’anima
animalesca
Stelle nuove
E respiro il sonno…
Profondo mare.
Il sonno scende
Imitando la morte:
sogni e Sogni.
Col palmo sinistro dipinto di bianco
soppeso tutta l’aria d’autunno
che profuma di spezie…
Ernesto lo sa!
Mentre il palmo destro nudo d’anime
lacrima per Marina
che coltiva silenzi
tra ossa di sangue…
brilla una supernova.
Ero bambino e svuotavo la latrina con mio padre
ero bambino...lei era bambina
e repiravamo piano nel fienile...
poi facevamo il nido in alto
sull'albero di cachi.
Ero bambino e dipingevo quadri azzurri
in una stanza buia...
eravamo bambini e dopo il tramonto
cacciavamo pipistrelli sotto la cascata.
Sono rimasto bambino...
scrivo e rubo anime.
Giovani sistemi planetari.
La giovane bionda Luna:
“ Aspettate! Mi trucco…” Ma non c’è trucco, né
inganno… solo nascite di nuovi giovani mondi
(non IMMONDI) La giovane bionda è perplessa:
“Un po’ di rimmel,un filino di rosso,rosso ,rossetto! Per Giove!”. La giovane Luna non sa di nuovi mondi senza
un filo di perle…di cipria per il plenilunio. A ritroso nel vento
e nel tempo… nel tempio del Sole Minore,fratello(forse)
di Giovane Luna. “ Possibile che non capisca?! Quella sciagurata?” Disse il Sole,
da solo in una sala
soleggiata.
- Mentre la luce lotta col tempo sul mio viso
- s'alterna una sottile pioggia
- che la collina protegge
- sette cieli si scontrano
- 123 colombe ordinate
- fuggono bianche di coscienze estranee
- le loro anime traspaiono su trecento orizzonti
- altre realtà fingono l'esistenza.
Cala lentissima
Un'atmosfra...
Scivola sui muri di sole...
Accarezza le ombre...
Ma qualcosa impalpabile
Sfugge...
Dio ce lo nasconde?
l'abisso
spazio-tempo
si posa dolcemente
sul prato rosso
colazione sull'erba
il sospiro-respiro
del bisonte
del serpente
e della falena
si perde...
si perde...
spazio-tempo
tempo...
tempo...
colazione in pelliccia
dal cafè
dove sei Guillaume
mi manchi...
mi manchi tu...
e la tua Parigi!
Apollinaire dove sei?
ora scrivo per te, lo sai?
lo saprà la tua anima senza tempo.
Mi disperdo nel mio disordine verbo-visuale
Svisualizzo ogni vizio e ogni vezzo
Traslucidando candidamente la mia mente
Mento alla mente spaziotemporale
Senza perdermi nel tempo-illusione
La spada-entropia
E la lancia escatologica
Alla fine mi trafiggeranno.
Una piaga piega il tempo…
Inevitabile
dolore...
Che la stella non sospetta...
Al largo altro spazio...
E altro ancora giungerà...
Che non vedremo...
Non è purezza il bianco del mio palmo...
Nessuna carezza...
StRiMpoLano
TEM
pli
AldilàdeiTempisroToLotappeti
Ten
DINI LESI
tensionierantoliRotolinonsrotolati
Di
Mo
Ndi
AnnnnnnnneGati
Nego ogni altra realtà
Stampelloognipastellonego
Ogni colore!
Strato su strato i tempi scorrono
Qualche traccia ... lacrime ...
Gesti nel vento
Baci perduti per sempre...
Amori che muoiono più e più volte...
La conoscenza subacquea
Pietra cotta dal sale...
Mentre il sangue scorre bluastro
Nelle vene
Le nubi sporcano un timido spicchio di luna...
E tu inconsapevole
sporchi
la mia conoscenza-coscienza..
Red-rosso scarlatto, sangue rappreso, un fischio ulltravioletto lacera il timpano...giallognolo uno dei cieli
Rimasti...episodi oltremare e verde acqua nella memoria lontana...
L'oro non è un colore...
È un sentimento
Che scivola
E il sole non lo sa...
tre lune
rosa...
al neon...
teatro allagato:
lacrime verde vescica...
cinque cieli notturni tutti uguali
C'è un'astrazione celeste nei denti della tigre
e nel volo del colibrì.
Io ho solo un'ala per volare
e mille piedi per altri pianeti
sorrido al vento del nord
e ho occhi di ghiaccio.
C'è un'astrazione celeste
nelle ali dell'aquila.
io non volo...
io non volo...
io dormo con le falene
io respiro con le onde
io sono solo un'idea.
C'è un'astrazione celeste
nella mia mente
e nel mio cuore
assente.
Divorare tutto il blu oltremare
e il blu di Prussia
e poi vomitare il giallo
della luna piena in agosto
gridare a scquarciagola
"rosso cardinale! rosso sangue!"
divorare tutto il verde muschio
e il verde vescica
e poi vomitare il blu elettrico.
C'è uno sguardo
di nuvola appena formata...
c'è un mistero
più antico dell'homo sapiens...
ci sarà ancora tempo
per altri sguardi
tra cielo e mare
che le onde laveranno
lentamente...
lentamente...
lentamente...
Nel fango un respiro ancora
lo sguardo d'acqua
salamandra optical
le sorgenti di voci
negli orizzonti possibili
un respiro ancora
mani di ghiaccio
urla nei denti
nel fango un respiro
piombo fuso
e oro puro
Un’altalena di nebbia
oscillava fra il pianto
e il cielo notturno…
con petali d’orgoglio
il prato rosso snelliva
il vento dai denti di luna sospesa.
se io fossi stato lì
con cuore di sabbia e monconi d’ali:
ora lo confesserei?
Stazione di provincia:
“ DO NOT CROSS THE RAILWAY LINES”
“VIETATO ATTRAVERSARE I BINARI “
tettoia grigio – cemento armato
…………………………………
disarmante l’attesa
TREMENDO il sofffffffffffffffffffffffffffffffffice PENSIERO
affilato rasoio
e spicchi di luna
SANGUINANOTTE
affondo le dita: l’anima è guanto
DELLA MANO
sinistra.
Galleggia laggiù la nave per stupore ingenuo
la nave e la noia galleggiano
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
la noia
La
no
ia
che scorre l’occhio stanco sull’orizzonte finito.
i muri di questa bianca stanza
In calce d’anime assopite…
anch’essi ruotano elitticamente…
perché banalizzare il fulcro
nominandolo?
I giunchi trafiggono
I sogni umidi di pianto
Del torrente notturno…
Sogni gialli di lune
Accumulate di primavera
In primavera…
E le spine mordono d’invidia
Le vesti leggere
Delle adolescenti
Sognate…
Chi sogna
I sognatori?
Nuoto…
passa veloce sulle onde
una farfalla bianca.
Quale demiurgo
non dà tregua all’onda?
Miraggio all’orizzonte:
una balena viola.
Dalla mia monade vedo Picasso
che passeggia sulla spiaggia
reggendo un ombrellone.
Nuoto…
nuoto...
Col palmo sinistro dipinto di bianco
soppeso tutta l’aria d’autunno
che profuma di spezie…
Ernesto lo sa!
Mentre il palmo destro nudo d’anime
lacrima per Marina
che coltiva silenzi
tra ossa di sangue…
brilla una supernova.
scivola qualcosa
che pare luce
scende dai muri
lentissima…
quasi sacra…
metafisico spazio…
sul tavolo
bottiglie di polvere.